sabato 9 ottobre 2010

Torta di carote e amaretti alla Naeratus - Una golosa gnammoricetta originale!!!

Ehm ehm...Chiedo umilmente perdono per l'assenza dalle cucine 2.0: il leviatano dell'università mi ha trascinato in uno psichedelico vortice di studio-tesi-accesso alla magistrale ed altre operazioni masochistiche sulla mia persona che non starò qui a descrivere. Avrà ceduto il nostro eroe Naeratus alla famigerata scatoletta di tonno sottomarca in questo terribile frangente???

No.
Tranquilli: uscire dal tunnel è possibile. Soprattutto se si inizia a considerare che per preparare una busta di similcibo ci si impiega lo stesso tempo che per un bel piatto naturale su misura (si va dall'insalatona alla pastasciutta, passando per la carne ai ferri e per il pesce in forno) - Non di sole confezioni vive lo studente famelico. Amen.

Ok, fine della parentesi motivazionale. Del resto, se proprio non ce la fate, avete sempre la possibilità di masticare il polpaccio del vostro coinquilino; mal che vada avrete precedenti famosi, con un tocco da revival Divina Commedia. Se poi lo farete con stile, chiameranno pure Hopkins e vi dedicheranno un film.
Benissimo! Ci siamo. Per captatio benevolentiae e per farvi dimenticare tutte le cavolate scritte fino ad ora, stasera vi svelerò cosa mi sono inventata un mesetto addietro che, tra l'altro, sta lievitando in forno mentre scrivo...
Utensili: Ciotola capiente a bordi alti in cui usare le fruste elettriche, teglia da forno abbastanza grande (diciamo circa 50 cm di diametro), un tritatutto elettrico, uno sbattitore con fruste elettrico, una grattugia, un coltello (o un pelapatate), un cucchiaio, una bilancia da cucina.
Ingredienti: 4 uova (tuorlo e albume), 200 g zucchero, 240 g farina (+10g), 160 g amaretti duri, 4 carote medie, scorza di un limone, 50 g burro (+10g), 2 dita d'acqua, 1 bustina di lievito.


In una ciotola capiente a bordi alti versate le uova, lo zucchero e la farina.

Tagliato il pezzetto di burro, fatelo sciogliere sul fuoco (l'ideale sarebbe possedere un microonde, ma non si può avere tutto dalla vita...).  L'obiettivo evidentemente non è quello di usarlo come grasso bollente da rovesciare sui passanti che voi credete intenzionati ad assediare la vostra magione: piuttosto, con fare pacifico, unitelo alle uova-zucchero-farina nella ciotola.

Mescolate un minimo.

Pelate le carote e tritatele in modo che venga un'inquietante pappina arancione. Sbattete anche questa dentro la ciotola.

Stessa operazione da farsi (più o meno) con il limone: grattugiatelo, facendo bene attenzione a non asportare la parte bianca sotto la buccia gialla (banalmente: è amara), ed immettetelo nella maxiciotola insieme al resto.

Visto che adesso ci dovrebbe essere un piccolo assembramento di ingredienti dentro quella santa ciotola, il mio consiglio è di imprimere una sferzata di vivacità al tutto con una botta di fruste elettriche: mescolate bene, facendo attenzione a non schizzarvi e a non distruggere la cucina se domani è il vostro turno di pulizia. Se, invece, avete litigato con i coinquilini e passata la mezzanotte sarà il loro giorno di fatica, portando lo sbattitore a potenza massima ed inclinando adeguatamente il recipiente vi assicurerete una totale rottura dei rapporti. Se il vostro amico d'appartamento è incline alla devianza, io suggerisco di mantenere potenza 1, massimo 2.
Prendete la confezione degli amaretti duri e iniziate a romperli/sbriciolarli. Io lo faccio con la confezione ancora chiusa: faccio meno casino in cucina e non mi rovino troppo le mani...Quando avrete sbriciolato questi biscottini semplicemente divini, aprite l'imballaggio e fate in modo che nella ciotola, con tutto il resto, ce ne arrivino 150 o 160 grammi. Il resto siete autorizzati a papparvelo.

Accendete il forno a 180°C. Modalità ventilata, se avete l'enorme fortuna di possederne uno in cui questo sia possibile.

Bon. Acqua (pochissima) nella ciotola, dopodiché un nuovo piccolo giro di frusta.

Siete quasi alla fine! Versate una bustina di lievito in polvere e sbattete di nuovo il tutto, a velocità molto moderata ma in modo completo.

Ora che l'impasto è finito, imburrate una teglia per poi setacciarvi un pochino di farina (ma proprio poca eh!). Quest'operazione serve perché il dolce non si attacchi una volta sfornato.

Versate il composto, che sarà stramolliccio, nella teglia imburrata ed infarinata e, quando il forno avrà raggiunto temperatura, infornate il tutto per circa 40 minuti (come già detto, a 180°C).
Nel giro di tre quarti d'ora farete uscire la vostra bomba calorica della settimana.

Buona palestra post-rimorso!

lunedì 16 agosto 2010

Biscotti cacao, miele e cannella | Una spinta cioccolatosa alle calorie estive

Tutti i giornaletti ed i settimanali in edicola sostengono che l'estate sia il periodo in cui la nostra forma fisica si fa più snella e smagliante. Benissimo! Visto che provo un certo rancore nei confronti di affermazioni di questo genere, voglio ingolosirvi con dei saporiti biscottini assimilabili a piccole bombe caloriche...per di più dalla ricetta semplicissima. In questo modo la sottoscritta non si sentirà più troppo sola nei suoi continui duelli con la bilancia.


Ergo, non facciamoci spaventare dalla lunghezza della descrizione a seguire! Vi accorgerete voi stessi che preparare questi biscotti è una cavolata galattica.

Utensili: Ciotola; Tavolo; Mattarello; Carta da forno (o burro per imburrare); Stampini per biscotti (o un bicchiere); Teglie/Leccarda; Coltello
Ingredienti: Farina 250 g; Zucchero 160 g; Burro a cubettini 150 g + burro per imburrare teglie, se necessario; Cacao 45 g; Uova 2 tuorli (lasciare da parte gli albumi per la fine); Cannella in polvere 1 cucchiaio; Miele 3 cucchiai; 1 Limone (la buccia gialla).


Prima cosa: svuotare il forno di tutte le padelle che vi abbiamo dimenticato dentro nel giro di due mesi ed accendere a 160 gradi!
Nelle ricette lo mettono sempre scritto in fondo – così, regolarmente, si arriva con l'impasto pronto e bisogna aspettare che il forno si scaldi. Se lo accendiamo prima, siamo sicuri di poter piazzare subito i nostri beneamati biscotti.
Già che ci siete, scegliete o la leccarda (quella teglia piatta piatta che occupa un intero ripiano del forno) o delle teglie normali ma abbastanza capienti. Se avete della carta da forno, adagiatela sul fondo di ogni teglia (o leccarda). Altrimenti imburrate e infarinate perché i biscotti poi non si attacchino.

In una ciotola capiente versate...tutti gli ingredienti!

Qualche suggerimento:
1) Buttate via subito i gusci delle uova e lavate le mani. Tenete gli albumi da parte in una tazza.
2) Per quanto riguarda la buccia di limone sarebbe preferibile grattugiarla dopo averlo lavato con cura, ma possiamo anche tagliare con il coltello delle fettine sottili che sminuzzeremo prima di versare nell'impasto.
Attenzione: quando preparate i dolci, evitate di aggiungere la parte bianca della buccia di limone: è molto amara.
Allora...pronti? Amalgamate con le vostre dorate manine! Deve venire, piano piano, un composto gommoso, come se fosse una pallina. Possibilmente non troppo molliccio: in tal caso, aggiungete un pochino di farina.
Continuate a lavorare la pasta in modo energico su una superficie piana.

Adesso prendiamo la pallina di impasto cioccolatoso e con un mattarello cosparso di farina (o con un manico di scopa pulito e resistente...) la stendiamo sul tavolo leggermente infarinato. La farina in questo caso serve a non far attaccare la pasta alle superfici!

Stirate la pasta fino ad ottenere uno spessore di circa ½ centimetro, dopodiché...via di formine! In caso di assenza di stampini per biscotti, dei bicchieri svolgeranno comunque il compito in modo egregio...Se qualcuno avrà qualcosa da questionare, rispondete che avete abbracciato la moda minimal.

Per evitare di rompere o deformare i vostri biscotti mentre li trasportate dal tavolo alle teglie, aiutatevi con un coltello o con una spatola per staccarli dalla superficie.

Ci siamo? Ora che tutto il vostro impasto si è trasformato in simpatici biscottini armatevi di pennello da cucina (anche qui...se non l'avete, la creatività vi imporrà di usare cucchiaio e dita...) e spennellate i biscotti con l'albume (bianco dell'uovo) che avevate messo da parte in una tazza. Questo si fa per ottenere dei biscotti lucidi in superficie e possibilmente non bruciacchiati, oltre che per fissare delle eventuali decorazioni (palline di zucchero, canditi, granelle di mandorle) che disporrete sui dolcetti a vostro totale arbitrio.

Conclusa anche questa operazione...beh, io direi che si può infornare! Controllate che il forno sia caldo e in funzione (se il gas sta uscendo senza che il fuoco sia acceso, non è proprio una situazione ottimale), inserite teglie e/o leccarda nei piani medio-alti e aspettate 20-35 minuti (a seconda del forno...). Ricordate di dare il via al timer.

Di tanto in tanto controllate l'andamento della cottura inserendo uno stuzzicadenti in un biscotto. Non fatevi ingannare dall'apparente consistenza molliccia! Facendo andare il tutto per più di 40 minuti rischiate dei biscotti un po' troppo cotti.

Lasciate raffreddare e sfogate tutta la vostra golosità estiva!!!

giovedì 22 luglio 2010

Pesce spada affumicato con contorno di rucola | Una ricetta di pesce superveloce e quasi scenografica! (Quasi)

Dopo un brevissimo periodo di nuovo distacco, ecco che la vostra amata (?) Naeratus torna alla carica con una nuova ricetta “for dummies” e propone qualcosa che non vi obblighi a struggervi di fronte a fornelli, forni o simili, viste le temperature non propriamente glaciali dell'ultima settimana.
[Per la cronaca, colgo l'occasione per dedicare un affettuoso gesto dell'ombrello a quanti mi hanno tirato i 34°C che abbiamo trovato a Tallinn. Fine digressione.]

Ergo, tornando alle nostre ricette velocissime e piacevolmente fresche per l'estate vi proporrò del...pesce!

No, non strabuzziamo gli occhi. Il vostro impegno in termini di tempo e fatica sarà davvero esiguo – per non dire “nullo”; in quanto al portafogli, si sa che il pesce costa un po' più del resto mediamente, ma non per questo dovrete estrometterlo dalla vostra alimentazione di studente universitario sopravvissuto alla sessione estiva.

Utensili: Un piatto.

Ingredienti: Fette di pesce spada o salmone affumicati; Rucola; Olio; Limone; Sale fino.

Recuperate le vostre energie per fare un salto al supermercato (o alla bottega) ed acquistate presso il banco frigo (frigo, non freezer...) una confezione di pesce affumicato, presumibilmente pesce spada o salmone. Io ad esempio per questo piatto preferisco il primo, perciò scriverò come se si trattasse di quello. Non dimenticate un po' di rucola (o rughetta).

Una volta a casa (non fatelo in autobus ad esempio: qualcuno potrebbe lamentarsi e col caldo, si sa, i litigi possono finire molto male...) aprite la confezione ed estraete una fetta alla volta cercando di non dilaniarla con la forchetta.
Distendete le fette di pesce spada affumicato su un piatto secondo le composizioni geometriche che più stimolano la vostra vista. Ognuno avrà le proprie preferenze.

Disponete la rucola intorno, rispettando il vostro aggraziato senso estetico.
Condite con un filo d'olio, un po' di succo di limone e – se volete – un pizzichino di sale fino.

Grandioso! Avete creato il vostro piatto freddo, addirittura a base di pesce!


Potete usarlo come antipasto o anche come piatto “serio”, a seconda delle quantità di pesce e di rucola che avete impiegato.

È molto semplice da preparare, ma vi assicuro che se avete in programma anche una cenetta a lume di candela, la cosa può fare il suo effetto scenico-gastronomico ;-)

martedì 13 luglio 2010

Pasta al burro | "Quando sei disperatoooo..."

Il titolo richiama quella famosa canzone di Masini...Ovvero:
state tentando di preparare l'ennesimo esame iniziando a studiare 5 giorni prima? O magari arrancate per l'umidità che sta distruggendo la vostra già latitante pressione sanguigna...? Per di più non avete NULLA in casa.
Niente paura. L'arte culinaria (che non è una pratica osé di baldanzoso nudismo) viene incontro anche a chi è come voi: in condizioni totalmente disperate.
La pasta al burro è decisamente quel che fa al caso nostro...

Sono sicura che scavando nei vostri sbiaditi ricordi di un'infanzia felice, vi imbatterete in un piatto di farfalle al burro. Benissimo, recuperate quest'eterea immagine dal dimenticatoio e rendete il pasto di oggi un po' più felice.

Utensili: Pentola; Cucchiaio di legno; Scolapasta.

Ingredienti: [Pasta 80 – 100 g a cranio, possibilmente corta (farfalle, penne, pennette, fusilli...); Sale grosso;]
un bel pezzetto di Burro (almeno 20 g a testa);
+ Parmigiano o Grana (ma è un optional)

Cuocete la pasta, secondo il solito procedimento indicato qui.
Potete usare qualsiasi tipo di pasta, anche se io preferisco in questo caso quella corta (penne, pennette, farfalle, fusilli...). Attenzione che formati come farfalle e fusilli possono necessitare di un maggiore tempo di cottura per ottenere una consistenza più omogenea: ad esempio le farfalle tendono a rimanere un po' più crude al centro.

Mescolate ed assaggiate come va fatto di norma.
A termine cottura scolate la pasta.

Ci siete?
Prendete la pentola svuotata e riempitela con la pasta cotta e scolata.

Importante: Adesso seguite questo procedimento per condire il vostro elaboratissimo primo piatto con molta attenzione ed estrema minuzia:

Aggiungete il burro.
Mescolate facendolo sciogliere.
Fine.


Optional: chi vuole può spolverare con grana o parmigiano grattugiato, badando bene a non dimenticare in frigo (o ancor peggio all'aria aperta) il piatto con il formaggio: a mie spese ho imparato che il sapore di qualsiasi primo con formaggio grattugiato, se non mangiato subito, assume un disgustoso sapore acido.

P.s.: Onestamente ho provato vergogna mentre fotografavo la pasta al burro.
Perciò per la foto ho messo una cima di menta piperita.
Non è stata un'idea così bislacca: se si prendono delle foglie di menta (ammettiamo 6 per persona), si tritano a manina - spezzettandole - e si mescola il tutto il sapore è un po' più fresco ;-)
Ricapitolando:
Cuocere 80-100 g a testa di pasta, meglio se corta;
Quando pronta scolare;
Aggiungere 20 g di burro per porzione e mescolare facendolo sciogliere;
Optional: spolverare di formaggio grattugiato.
(Farlo solo per la pasta che si è certi di mangiare subito: la pasta col formaggio, se avanzata, rischia di irrancidire.)

venerdì 9 luglio 2010

Sugo di pomodoro | Utilizzare semplici pomodori per un sorprendente sugo base!

Giornate fresche le ultime, uh?
Gli oltre 30 gradi che regnano indomiti praticamente ovunque, i capelli arruffati in modo irrimediabile (ma molto estivo!) ed i fogli che si appiccicano agli avambracci non invitano alla pratica dei fornelli.
Però! C'è un però. Forza ragazzi, è luglio...! Il tempo di saluti prima di ritrovarsi a settembre...vogliamo mettere una bella cena in casa (rigorosamente low cost, chiaro...non c'era nemmeno da chiederselo) con i nostri amici?
E se magari fosse una pasta con un sughettino buono buono fatto al momento dalle nostre sacrosante manine?
Dimostriamo a noi stessi e agli altri che non siamo votati solo al dio del banco freezer...
Questa è una ricetta per un sugo di pomodoro veloce, semplice ma squisito.
Non spaventatevi per la lunghezza della ricetta! Ci si mette meno a preparare che non a spiegare ;-) Una volta imparata, la riutilizzerete molto molto spesso, lo assicuro! Funge da base per un sacco di varianti golose. Un po' come se fosse la pizza margherita sulla quale decidiamo che ingredienti sparpagliare ;-)

Utensili: [Pentola; Scolapasta]
Padella media grandezza; Coltello; Cucchiaio di legno; (eventuale Paraschizzi, optional);

Ingredienti: [Pasta; Acqua; Sale grosso]
Pomodori rossi; Cipolla; 1 spicchio di Aglio; Olio; Sale fino; Zucchero; (eventuali Peperoncino e una noce piccola di Burro)

Possiamo procedere in contemporanea rispetto alla bollitura dell'acqua per la pastasciutta: le due cose andranno pari passo e nel giro di pochissimo tempo avremo un primo piatto genuino e saporito.

Prendiamo una padella e mettiamola sul fuoco moderato. Non va lasciata troppo tempo senza nulla all'interno: rischiamo di danneggiarla e di beccarci un sacco di schizzi quando verseremo l'olio.

Per l'appunto. L'olio (possibilmente extra vergine d'oliva...se troppo costoso ripieghiamo su quello vergine e basta): disegniamo una bella spirale sul fondo della padella e facciamo in modo che si spanda bene.

Lasciamo scaldare un minuto...non troppo, altrimenti schizzerà tutto appena verrà a contatto con qualcosa di freddo!

Prendiamo adesso i pomodori (vanno bene anche quelli piccoli. L'importante è che siano rossi – ergo, non quelli verdognoli da insalata) e li tagliamo come crediamo più opportuno: se abbiamo i ciliegini li faremo in 4 spicchi, se abbiamo in casa quelli più grossi li faremo a fette. Non è necessario essere artistici e precisi, tanto li butteremo subito nella padella insieme all'olio ;-)

Ora è la volta della cipolla: va bene bianca, gialla o rossa, come si preferisce, l'importante è tenere a mente che man mano che aumenta il colore diminuisce la sua cipollosità (le cipolle bianche sono normalmente più forti in sapore rispetto a quelle rosse, che rimangono più dolci). Tagliamo 3 o 4 rondelle di cipolla e gettiamole nel nostro sugo. Se ci piace, possiamo anche aggiungere uno spicchio d'aglio. Io lo preferisco in camicia, ossia non spellato del tutto...rimane più profumato e meno forte.

Adesso è il momento dell'ordalia del fuoco: la fiamma va alzata un po', rispetto a prima. Con un cucchiaio di legno (presumibilmente lo stesso che stiamo usando per mescolare di tanto in tanto la pasta nella pentola accanto) schiacciamo i pomodori a fette o a spicchi, prestando attenzione a non schizzarci la nostra camicia bianca preferita che – con grande furbizia – al ritorno dall'università non abbiamo provveduto a buttare sulla sedia. Schiacciare, schiacciare, distruggere...ve lo ricordate il momento dei Titani in Hercules? Se sì, vuol dire che siete drogati di cartoni Disney esattamente come me. Altrimenti, per questa volta ve la passiamo buona e continuiamo a spiegarvi il sugo di pomodoro...

Benone, spiaccicati i pomodori, provvederemo sempre e comunque a rimescolare il tutto abbastanza di continuo. Nel sughetto va aggiunto il sale, rigorosamente fino (4 pizzichi dovrebbero bastare) e un pizzico di zucchero, che serve ad eliminare l'eventuale acidità data dal pomodoro. Ad ogni modo, per sapere se dobbiamo aggiustare di più col sale, dovremo assaggiare (sì, assaggiare prima di servire, come si sarà intuito, è una regola base della cucina, anche di quella survivor dello studente fuori sede!).

Ci siamo? Non perdete d'occhio la pasta che sta bollendo, mi raccomando!

Ora che siamo quasi alla fine, se vediamo il nostro sugo un po' ristretto (l'acqua, cari miei, evapora...) possiamo aggiungere un filo d'olio. Un filo però, i pomodori non devono navigarci...
C'è chi aggiunge una fettina di burro dello spessore di un paio di millimetri. Fate voi ;-)

Alla fine (la pasta sarà indicativamente pronta) a me piace spolverare con un po' di spezie, in particolare un briciolo di peperoncino in polvere...però sono gusti! L'importante è speziare sempre all'ultimo e non in fase di cottura, per non rischiare di ottenere un sugo amaro.

Spegniamo il fuoco e uniamo la nostra pasta scolata nella padella (se questa è abbastanza grande per contenere il tutto e permettere di mescolare per distribuire uniformemente il sugo).
Se stiamo usando una padella non abbastanza grande...troviamo un recipiente per poter mescolare il tutto – anche la pentola, semmai! - e...cibo!

Il sugo al pomodoro così ottenuto dalle mie parti si chiama "pomarola": è una ricetta facile e rapida ed è evidentemente perfetta se non siamo carnivori o se abbiamo invitato degli amici vegetariani!
Ricapitolando:
Mettere a bollire l'acqua per la pasta, normalmente, e preparare il sugo nel frattempo.
Tagliare pomodori rossi (spicchi o fette, è uguale).
Padella su fuoco medio: versare olio.
Versare in padella con olio i pomodori.
Tagliare qualche rondella di cipolla ed unire in padella.
Aggiungere anche aglio: se in camicia (non totalmente sbucciato) è meno forte.
Alzare fiamma di un po' e prestare attenzione a eventuali schizzi.
Schiacciare pomodori con cucchiaio legno per creare il sugo.
Mescolare sempre, per non bruciare.
Salare con sale fino e spargere pizzico di zucchero (anti-acidità).
Assaggiare e semmai aggiustare di sale / zucchero.
[Aggiungere olio se sugo è troppo ristretto (=evaporata troppa acqua)
Optional: aggiungere piccola noce di burro e/o spolverare di spezie (peperoncino)]
Scolare la pasta, unirla e mescolare bene.

mercoledì 30 giugno 2010

Insalata di pomodori | Un contorno fresco e super versatile.

Questo contorno è fresco e gustoso, oltre che di preparazione davvero facile e veloce. I pomodori, ora che siamo in estate, sono di stagione – ergo leggermente più economici che d'inverno, oltre che incredibilmente più saporiti.
Potete usare questa ricetta per accompagnare i vostri secondi, oppure come sfizioso piatto quasi-unico pappando tutto con il pane che avrete inzuppato nel sughetto dei pomodori.
Per le sere estive assicuro che è favoloso!


Utensili: Coltello; Ciotola; Cucchiaio.

Ingredienti: Pomodori; Olio; Aceto; Sale; Origano; Cipolla.

Tagliate i pomodori a fette o a spicchi non troppo grandi, così tenderanno a darvi più sughetto.
Adagiateli in una ciotola con bordi abbastanza alti, visto che poi dovrete rimescolare tutto.

Tagliate qualche fetta di cipolla, dopo averla ovviamente sbucciata, ed unitela ai pomodori.

Cospargete con un filo d'olio e spruzzate d'aceto – non balsamico in questo caso: è preferibile qualcosa di più forte! Sempre che l'aceto sia di vostro gradimento.

Spolverate con un pizzico d'origano e salate col sale fino, senza esagerare.

Mescolate con il cucchiaio e aspettate 5 minuti buoni perché i pomodori possano regalarvi tutto il loro splendido sughettino...e poi, gnam! E' fatta!

Petto di tacchino ai ferri | Un secondo velocissimo ed una ricetta base utilizzabile per molti tipi di carne!

Un piatto non di pasta l'avevo promesso perché, del resto, tentare di liberare lo studente dalla schiavitù alimentare dai 4 salti in padella, e precipitarlo nell'abisso della dipendenza da grano e derivati tipica del pastasciuttivoro non sembrava eticamente corretto.

Così, armata di inventiva – si fa per dire –, ho deciso di proporre anche un secondo di carne nell'oceano carboidratico del frumento.

Utensili: Padella; Forchetta.

Ingredienti: Sale grosso; Sale fino; Petto di tacchino; Rosmarino.

Piazzate la padella sul fuoco medio-alto. Non basso, altrimenti quella ciccia rischiate di lessarla...

Cospargete la padella con un piccolo pizzico di sale grosso. Ricordate di fare quest'operazione ogni volta che volete preparare carne alla griglia (o meglio, ai ferri): serve a non fare attaccare la vostra cena alla padella...

Stendete il petto di tacchino sulla padella: giratelo e schiacciatelo di tanto in tanto con la forchetta, prestando attenzione a non graffiare la superficie della stessa!

Dovete stare sempre vigili presso il fornello: il piatto è di velocissima preparazione e non potete permettervi di mangiare carbone solo perché vi hanno squillato su Messenger...

Quando noterete entrambi i lati del petto di tacchino ben cotti (ma non bruciati) spegnete il fuoco e spostate la fetta su un piatto. Appoggiate, se volete – e se l'avete in casa – un po' di rosmarino e salate a piacere, senza mai esagerare.
Il vostro secondo è pronto per essere pappato!
Visto? Velocissimo, anche da spiegare!
Ho scelto il tacchino perché normalmente più economico della carne rossa (nonché più salutare). Ma potete usare lo stesso metodo di preparazione “ai ferri” anche con petto di pollo o fette/bistecche di carne rossa...se usate le fettine, ricordate di applicare un piccolo taglio alla carne, perché durante la cottura non si inarchi ;-)

Potete accompagnare il tutto con un bel contorno di pomodorini, freschi, saporiti e, soprattutto, di stagione!