pentola medie dimensioni (15x15cm); coperchio che sia adatto alla pentola ma non necessariamente in pendant; cucchiaio di legno per mescolare ed assaggiare; scolapasta;
Ingredienti:
80-100 g pasta secca a cranio; un pugnetto di sale grosso; acqua di rubinetto.
Prendete una pentola di medie dimensioni e riempitela per i 3/5 di acqua di rubinetto.
Non si riempie fino all'orlo perché quando poi l'acqua bollirà e voi vi distrarrete a controllare per l'ennesima volta se avete nuove notifiche su Facebook, bisognerà evitare che l'acqua fuoriesca dalla pentola andando a spegnere il fuoco...attenzione, non è così raro ma rimane piuttosto pericoloso a causa del gas che continuerebbe ad uscire dal fornello.
Sale grosso: gettate il sale grosso nella pentola. Io lo faccio sin da subito, anche se l'acqua ci metterà un po' di più a bollire: ma in questo modo sono sicura di non scordarmene quando getterò la pasta. Quantità di sale grosso? Un pugnetto e un pizzico. Se avete mani da gigante evidentemente non dovete riempirle.
Piazzate la pentola sul fornello più grande ed accendete il fuoco, al massimo o quasi. Il fuoco non deve uscire dalla circonferenza della vostra pentola.
Se metterete un coperchio bollirà prima...ma, mi raccomando, in ogni caso, occhio ad allontanarsi dal posto di blocco!
Aspettate un poco, poi con un cucchiaio di legno assaggiate l'acqua: se troppo salata, aggiungete un po' d'acqua ed aspettate quel minuto perché bolla di nuovo; se troppo insipida aggiungete sale, senza esagerare. Riassaggiate prima di buttare la pasta.
Mentre l'acqua è portata a bollore, pesate la pasta che volete. Per avere una buona porzione di pasta di quelle secche (quelle che si comprano normalmente al supermercato; non la pasta fresca, né quella all'uovo, né il riso) contate circa 80 grammi a testa. È una quantità che in genere sazia abbastanza. Se avete qualcuno di particolarmente affamato o se adottate la politica di “melius abundare quam deficere” (meglio abbondare che scarseggiare...) buttatene 100 a testa. Mal che vada, con gli avanzi ci farete una frittata e vi assicurerete un nuovo pasto!
L'acqua bolle quando – appunto – iniziano a crearsi grosse bolle che vorticano nella pentola.
Ci siamo?
Guardate l'orologio, buttate la pasta e tenete bene a mente l'ora in cui avete compiuto il fatidico gesto! Per ogni tipologia di pasta esiste un determinato tempo di cottura. Gli spaghettini sono i più veloci, in genere 5 minuti. Le paste a forma particolare (fusilli, farfalle...), invece, per ottenere una cottura più omogenea devono restare di più. Mi raccomando, aspettate il tempo indicato sulla confezione e mescolate di tanto in tanto, aggiungendo una goccia d'olio se si trattasse di pasta all'uovo (non difficile da riconoscere: è più gialla e c'è scritto sulla confezione).
Memento: una pasta al dente è normalmente apprezzata. Se però è rigida come un ferro da stiro forse è il caso di lasciarla cuocere ancora un po'... Al contrario, la pasta scotta, troppo molliccia e collosa, non gode di numerosi fan.
Trascorso il tempo di cottura, col solito cucchiaio di legno, acchiappate un esemplare di pastasciutta, soffiateci e assaggiate: deve essere cotta al punto giusto.
Se è al punto giusto, scolatela con uno scolapasta piazzato nel lavabo, avendo l'accortezza di aprire un filo d'acqua fredda che non andrà a contaminare la pastasciutta ma servirà a non rovinare le tubature della cucina.
Pronta! Piazzatela in una scodella pulita, in una padella col sugo, oppure nella nostra pentola già usata e priva di acqua e...conditela! Adesso vedremo come ;-)
Consiglio furbo: se la pentola usata non la riutilizzate subito, riempitela con l'acqua. Poi sarà più facile e veloce pulirla.
Ricapitolando:
In pentola media, 3/5 acqua, un pugnetto di sale grosso, coperchio.
Portare a bollore.
Assaggiare acqua se troppo salata o insipida.
Pesare 80-100 g pasta secca a testa,
Buttare la pasta e rispettare tempi di cottura.
(aggiungere cucchiaio di olio se pasta all'uovo)
Girare di tanto in tanto per non far attaccare.
Assaggiare se pasta è cotta al punto giusto, al dente (più dura) o se scotta (più moscia).
Spegnere gas e scolare la pasta con uno scolapasta nel lavandino, aprendo l'acqua fredda senza che questa tocchi la pasta, onde non rovinare le tubature.
Fatto! Il primo è quasi pronto: va condito!
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