mercoledì 30 giugno 2010

Petto di tacchino ai ferri | Un secondo velocissimo ed una ricetta base utilizzabile per molti tipi di carne!

Un piatto non di pasta l'avevo promesso perché, del resto, tentare di liberare lo studente dalla schiavitù alimentare dai 4 salti in padella, e precipitarlo nell'abisso della dipendenza da grano e derivati tipica del pastasciuttivoro non sembrava eticamente corretto.

Così, armata di inventiva – si fa per dire –, ho deciso di proporre anche un secondo di carne nell'oceano carboidratico del frumento.

Utensili: Padella; Forchetta.

Ingredienti: Sale grosso; Sale fino; Petto di tacchino; Rosmarino.

Piazzate la padella sul fuoco medio-alto. Non basso, altrimenti quella ciccia rischiate di lessarla...

Cospargete la padella con un piccolo pizzico di sale grosso. Ricordate di fare quest'operazione ogni volta che volete preparare carne alla griglia (o meglio, ai ferri): serve a non fare attaccare la vostra cena alla padella...

Stendete il petto di tacchino sulla padella: giratelo e schiacciatelo di tanto in tanto con la forchetta, prestando attenzione a non graffiare la superficie della stessa!

Dovete stare sempre vigili presso il fornello: il piatto è di velocissima preparazione e non potete permettervi di mangiare carbone solo perché vi hanno squillato su Messenger...

Quando noterete entrambi i lati del petto di tacchino ben cotti (ma non bruciati) spegnete il fuoco e spostate la fetta su un piatto. Appoggiate, se volete – e se l'avete in casa – un po' di rosmarino e salate a piacere, senza mai esagerare.
Il vostro secondo è pronto per essere pappato!
Visto? Velocissimo, anche da spiegare!
Ho scelto il tacchino perché normalmente più economico della carne rossa (nonché più salutare). Ma potete usare lo stesso metodo di preparazione “ai ferri” anche con petto di pollo o fette/bistecche di carne rossa...se usate le fettine, ricordate di applicare un piccolo taglio alla carne, perché durante la cottura non si inarchi ;-)

Potete accompagnare il tutto con un bel contorno di pomodorini, freschi, saporiti e, soprattutto, di stagione!

2 commenti:

  1. Il sale nella padella per non far attaccare la carne è un tocco tecnico non da poco. Anche se i tempi della studentaggine sono ahimè ben lontani per la sottoscritta, ho ancora un bel po' da imparare!

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  2. A dire il vero l'ho imparato anch'io non molto tempo fa, dalla "dolce metà", prima di partire per le lande del Nord ghiacciato ;)
    Non che lassù avessero questi speciali tagli di carne... Però poi si è rivelato molto utile una volta qui a casa, visto che capita un po' più spesso di preparare qualcosa "ai ferri"! :) Per di più, dopo questa prima salatura per non far attaccare (vale anche per la pietra ollare, ma lì forse è meglio con il sale fino bello sparso), io non sto ad aggiungerne altro una volta nel piatto: mi basta quello usato per la cottura :) ma questo dipende dai gusti...

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